Le innovazioni tecnologiche in questi ultimi anni stanno subendo un boost elevato che spesso non va di pari passo con alcuni aspetti che coinvolgono la sicurezza.

droniÈ il caso degli aeromobili a pilotaggio remoto (APR) o Unmanned air system (UAS), comunemente detti droni. L’industria dei droni si è sviluppata molto portando con se una potenzialità incredibile in vari ambiti, i droni sono già impiegati dall’esercito in ambito militare, nell’agricoltura, nel mercato cinematografico. Un range di utilizzi molto vasto si apre ad un mercato nuovo di recente anche i Cloud provider hanno cominciato a sperimentare l’utilizzo dei droni: Facebook e Google hanno progetti per utilizzare droni con apertura alare molto estesa, alimentati ad energia solare, per portare la connettività Internet in zone del globo isolate, per raggiungere miliardi di persone non ancora connesse. Amazon sta studiando soluzioni di “home drone delivery” per la consegna di beni. In questo scenario la necessità di considerare anche l’aspetto della sicurezza non solo in ambito di privacy ma anche informatica comincia a delinearsi sempre più urgente.

Da un lato, utilizzi non conformi a quanto previsto dalle norme, e quindi possibili sanzioni economiche o azioni legali in caso di danno procurato a terzi. Dall’altro lato, il possibile utilizzo malevolo di questa tecnologia possono mettere a rischio privati ed aziende. È quindi necessaria una riflessione in ambito normativo per tutelarne l’utilizzo in sicurezza. Le organizzazioni devono considerare chi ha la capacità di controllare le attività del drone, quali dati vengono memorizzati, come viene gestito e monitorato l’accesso a tali informazioni e, in ultima analisi, chi è responsabile della loro sicurezza. Gli enti che regolano le attività relative all’aviazione civile, ICAO a livello mondiale, EASA in Europa e ENAC in Italia, sono già intervenuti adattando le norme di volo alla realtà dei droni. In Italia, l’ENAC ha pubblicato nel 2015 una nuova normativa sui Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto, specificando che tutte le operazioni con i droni possono essere svolte solo dopo aver obbligatoriamente acquisito le necessarie autorizzazioni. L’industria sta cercando modi per rintracciare e identificare meglio i Droni, simili all’uso delle targhe automobilistiche, con lo scopo di non funzionare solo con quelli della stessa casa costruttrice ma con ogni Drone rilasciato negli ultimi anni (gli addetti ai lavori stanno stilando una lista ufficiale), grazie allo standard Wi-Fi Aware disponibile sugli smartphone, per un raggio di circa 1 km.

L’azienda cinese DJI, uno dei più grandi produttori mondiali di Droni commerciali, sta sviluppando una tecnologia che consentirebbe a chiunque di tracciare le registrazioni dei Droni in volo usando solo uno smartphone. Ciò diventerebbe molto utile ai fini della tracciabilità per droni non autorizzati. Il rischio di un utilizzo improprio e malevolo coinvolge anche e soprattutto la sicurezza dei sistemi informatici, nonché può essere un veicolo di atti terroristici. In questo scenario deve essere priorità considerare la necessità di avere un monitoraggio dei droni che accedono a proprietà aziendali o private senza il controllo adeguato. Finora la sicurezza era stata basata su una buona protezione perimetrale che metteva in sicurezza il cuore dell’azienda tenendo alla larga i malintenzionati. Oggi è possibile far depositare sul tetto dell’azienda un piccolo drone con a bordo quanto necessario a scardinare la rete informatica. Il rischio di spionaggio, incursioni informatiche, violazioni di sistemi, privacy e furto di informazioni è un punto importante che deve cercare una parallela ricerca di soluzioni e difese.

Un sistema sviluppato da Finmeccanica per la protezione di siti sensibili da possibili attacchi di droni è invece la tecnologia Falcon Shield, che permette ad operatori di terra di, individuare, identificare, tracciare e contrastare le minacce poste da eventuali droni che volano a bassa quota, lenti e di piccole dimensioni. La risposta attuata da Falcon Shield introduce la capacità di acquisire il controllo dei droni pilotati da remoto per farli atterrare in maniera sicura lontano da aree affollate.

Se la ricerca si è attivata in questo ambito è proprio perché ad ogni innovazione tecnologica corrisponde sempre anche una minaccia informatica e proprio per questo non bisogna mai abbassare la guardia.

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