Il 2022 si è rivelato un anno particolarmente interessante per le startup italiane, che hanno registrato oltre 2 miliardi di euro di investimenti, quasi il doppio dell'anno precedente.
Un traguardo raggiungo grazie soprattutto agli investitori stranieri, che sembrano finalmente aver dato fiducia ai talenti Italiani. In un periodo difficile per il delicato contesto geopolitico, la crisi energetica e l'aumento dei costi le startup si sono rivelate il motore della crescita economica del paese, capaci di attrarre capitale e mostrare potenzialità di crescita per i prossimi anni. Uno scenario incoraggiante, sebbene nel confronto con altri paesi europei si vede chiaramente che la strada da percorrere è ancora lunga.
Tuttavia l'ecosistema si presenta molto dinamico, grazie all'attività di acceleratori internazionali che hanno portato capitali ma soprattutto conoscenze e competenze nella realtà italiana.
Così troviamo ben 50 startup italiane presenti al CES 2023 di Las Vegas, il più importante evento mondiale per le aziende tecnologiche, che è in programma dal 5 all'8 gennaio. Di fatto sono presenti tutti i settori eccellenti della tecnologia italiana. Una buona parte opera nell'ambito dell'intelligenza artificiale: produzione di dati sintetici, tracciabilità dei rifiuti solidi, creazione di contenuti creativi per il web, raccolta e analisi dei dati sportivi.
La situazione globale
I numeri Italiani non possono certo competere con quelli dei primi tre grandi ecosistemi per startup nel mondo: Stati Uniti, Cina e India. Quest'ultima ha registrato un calo negli investimenti nel 2022 dopo il record dell'anno precedente, quando ha raggiunto ben 49 miliardi di dollari di finanziamenti. La Cina può vantare invece il 26% degli unicorni del mondo, cioè delle startup valutate più di un miliardo di dollari. I dati della prima metà del 2022 indicavano per gli Stati Uniti 662 unicorni, numero che li poneva al vertice della classifica. A livello globale se ne contavano più di 1200.