Il mondo della robotica sta aprendo un mercato molto vasto, con molteplici sfide e opportunità. Oggi Fabio Puglia, presidente di Oversonic, ci parla della sua azienda di robotica che ha recentemente lanciato un robot umanoide cognitivo RoBee.

inteview oversonic1) Come nasce e qual è la vision di Oversonic?

Oversonic nasce nel 2020 da un’iniziativa mia e di Paolo Denti, con cui ho condiviso l’idea di creare una startup portatrice di un modello di innovazione tecnologica sostenibile e inclusiva. Alla base del progetto c’è lo sviluppo di una architettura informatica, che oggi trova la sua principale applicazione nella robotica umanoide cognitiva: un ambito in cui i prodotti di Oversonic si distinguono non solo per il proprio contenuto tecnologico, ma anche per la capacità di rispondere a necessità sociali. La vision di Oversonic, infatti, guarda a un futuro in cui la tecnologia contribuisca responsabilmente all’evoluzione della società, creando un contesto in cuiuomini e robot possano convivere e collaborare in sicurezza per il bene comune.

2) Come nasce RoBee e perché? Quali sono le esigenze alle quali risponde?

RoBee è il nostro robot umanoide cognitivo e risponde all’esigenza di digitalizzare eautomatizzare i processi produttivi, introducendo nei luoghi di lavoro (in particolare nelle fabbriche e nelle strutture sanitarie) una macchina intelligente in grado di operare autonomamente, affrancando le persone dalle mansioni più routinarie e pericolose, sia dal punto di vista fisico, sia psicologico. RoBee nasce dunque da un’istanza di innovazione, che persegue il percorso tecnologico aperto dalla transizione industriale 5.0 e si pone come obiettivo la salute e il benessere delle persone. Non è un caso che una forte accelerazione allo sviluppo di RoBee sia venuta dall’esperienza della pandemia, quando la cronaca ci restituiva quotidianamente notizie di medici, infermieri e operatori sanitari deceduti dopo essere stati esposti al contagio nei luoghi di lavoro.

3) Come ha reagito il mercato italiano? E quello estero?

Sono passati solo pochi mesi dal lancio ufficiale di RoBee sul mercato. A maggio di quest’anno abbiamo presentato la versione del robot ideata per operare all’interno delle fabbriche e ha riscontrato subito grande interesse da parte di gruppi industriali che dispongono di stabilimenti produttivi già fortemente digitalizzati. Per quanto riguarda l’estero, abbiamo sottoscritto una partnership con Barrett Technology, azienda di robotica nata da una costola del Massachusetts Institute of Technology, attraverso la quale puntiamo ad approcciare il mercato americano.

4) Cosa ha determinato il particolare design di RoBee?

RoBee non è solo una macchina, ma un robot collaborativo ideato per operare insieme alle persone. Il layout umanoide risponde proprio a questa esigenza. A nessuno verrebbe in mente di dialogare con un voicebot senza volto, mentre attraverso RoBee, le cui sembianze replicano meccanicamente ed esteticamente il corpo umano, si possono attivare canali di comunicazione che innescano dei veri e propri rapporti sociali.

5) Quali saranno le professioni collegate a questo business?

Sicuramente assisteremo a una sempre maggiore diffusione delle professioni legate a tutto il campo della meccatronica, ai sistemi cloud e al machine learning. D’altra parte, stiamo andando incontro a una svolta epocale, che segna il passaggio dal “fare” le macchine, ad insegnare alle macchine “a fare”. Il “costruire”, inteso nei termini fisici tradizionali, si sposterà invece sempre di più nel mondo virtuale.

6) Che ruolo hanno l’intelligenza artificiale e la computer vision e come evolvono interagendo con l’uomo giorno dopo giorno?

La computer vision è diventato lo strumento principe dell’investigazione degli spazi da parte dei robot. Seppure in alcuni ambiti risentono di alcuni disturbi legati a riflessi o trasparenze indubbiamente sono la base consolidata per l’interazione con gli oggetti del mondo circostante grazie alle reti neurali che assicurano spesso risultati di grande valore.

7) Come state affrontando il tema della sicurezza dal punto di vista dei cyber attacchi?

Sappiamo bene come i cyberattacchi siano aumentati in modo particolare negli ultimi due anni, per questo puntiamo molto sulla formazione e sensibilizzazione del team daquesto punto di vista. Prestiamo molta attenzione alle nuove forme di attacco come i ransomware e adottiamo di conseguenza le contromisure, come la ridondanza dei backup e la cifratura dei dati, e abbiamo adattato la nostra architettura al modello "zero trust".  È inoltre in corso di definizione un piano di intervento ben preciso per gestire e mitigare eventuali situazioni di attacco in maniera rapida e efficace.

8) Realtà aumentata e robot potranno coesistere e intersecarsi in un futuro?

In questo caso non parliamo di futuro, ma di presente, perché esistono già numerose esperienze di robotica in cui gli operatori guidano le macchine tramite sistemi di realtà aumentata.

9) Quale sarà il ruolo della robotica umanoide nei prossimi 5 anni?

Gli umanoidi saranno parte sempre più integrante della quotidianità, impareremo non solo a conviverci, ma a relazionarci stabilmente con loro. Uno sviluppo molto concreto è legato ai servizi in ambito sanitario e di assistenza alla persona: un campo in cui Oversonic ha già mosso i primi passi, attivando un percorso di sperimentazione di queste macchine “sociali”, che in futuro potrebbero essere impiegati in diverse mansioni a supporto degli operatori umani all’interno di cliniche e strutture sanitarie.

 
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