I criminali sanno bene come individuare e utilizzare a loro vantaggio le debolezze della potenziale vittima. Così, anche la pandemia è diventata vettore di attacchi di phishing.

pandemia attacchi hacker in crescitaDalle recenti analisi svolte da Kaspersky, nota società che si occupa di cyber security, è emerso come i criminali informatici non si siano lasciati sfuggire l'occasione di sfruttare la pandemia, che sta interessando tutto il mondo da ormai più di un anno, per portare a termine attacchi di phishing.

Secondo i dati forniti, in Europa sarebbero stati bloccati ben 300 siti web di phishing, realizzati per carpire informazioni, dati personali e di pagamento legati al tema della pandemia, e 27 di questi 300 erano siti italiani. Un vero e proprio schema criminale, che prevede la creazione di pagine web fasulle dove acquistare test per il Covid, ovviamente finti, mascherine o altri dispositivi di protezione e anche finte certificazioni in vista dell'obbligo del green pass per determinate attività.

L'obiettivo è sempre quello di impossessarsi dei dati personali degli utenti e dei loro dati bancari. Per prevenire queste situazioni è sempre bene osservare alcune regole semplici ma fondamentali: diffidare di offerte troppo vantaggiose, non cliccare sui link di e-mail sospette né su quelli che arrivano tramite sistemi di messaggistica, cercare di verificare l'autenticità del sito web controllando riferimenti, e link.

Non solo phishing

Dall'inizio della pandemia gli attacchi di phishing non sono stati gli unici a registrare una forte crescita. Gli attacchi ransomware infatti, sarebbero cresciuti del 300%, anche se si tratta di percentuali approssimative perchè basate sugli eventi noti, e si sa, molti attacchi, troppi ancora, non vengono divulgati. Complice l'aumento del numero delle connnessioni in smart working si sono moltiplicate le occasioni buone per i criminali informatici, come mostra, ultimo di una lunga serie, l'attacco ai server della regione Lazio.

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