Si sente ultimamente parlare di social scoring e social rating, realtà in fase di sperimentazione anche per l'Europa.

vlc malwareL’emergenza covid ha aperto una nuova visione informatica del mondo, specie per l’Europa che ancora in molti paesi prevedeva burocrazie cartacee e lunghe procedure documentali.

Grazie allo strumento Spid (per l’Italia) e all’informatizzazione di green pass e dati sensibili la nuova procedura di gestione ha portato in alcuni casi grandi vantaggi ma ha destato anche non poche preoccupazioni legate alla privacy e al controllo di massa.

Controllo che in ogni caso agisce solo su cittadini che già sono inseriti in un tessuto burocratico e sociale mentre ha totalmente ignorato i cosiddetti social ghosts, persone al limite della società che non compaiono in database istituzionali.

Un nuovo livello di preoccupazione ha destato la nuova politica di social scoring che, forte di questo nuovo sistema informatico che racchiude i dati del cittadino, vorrebbe determinare una sorta di cittadinanza a punti, premiando i cittadini più virtuosi e penalizzando quelli meno ligi ai doveri.

Premesso che una società con tali strutture spaventa e desta non pochi campanelli d’allarme, determinando meccanismi di profilazioni con conseguenze giuridiche che influiscono sui diritti di libertà del cittadino penalizzando comunque solo coloro, come abbiamo visto inseriti in questa logica, il social scoring è ancora in fase di valutazione.

In questo momento infatti sono in fase di testing alcune versione pilota dove il cittadino sarà premiato, con una sorta di social wallet, in base alla sua adesione alle regole anche se il Garante privacy ha sottolineato come tali progetti debbano sempre essere preceduti da valutazioni di impatto e organizzate rispettando i principi del GDPR.

In una società dove il modello “like” introdotto da Facebook, domina ogni esternazione sociale, ogni prodotto, ogni adv, il good or bad rating prende sempre più importanza nella quotidianità del cittadino e il b-side della medaglia è che il passaggio da giudicare ad essere giudicati è labile.

A monte di ciò c’è da dire che la disciplina GDPR europea è una buona base di partenza per tutelare i dati del cittadino e delle aziende; mentre in Cina il modello a social scoring ha un peso immenso sul cittadino, e la GDPR ha una valenza facoltativa, in Europa si è visto che la tutela dei dati ha dato molti frutti ed è stata seguita eccelsamente in molte occasioni specie in quei casi in cui il sospetto di mancata tutela sia stato destato.

Il progresso umano è inarrestabile, le tecnologie hanno cambiato i linguaggi e la quotidianità e anche nel caso del social scoring dovremo prepararci ad un nuovo livello di interazione che solo il tempo potrà stabilizzare e rendere più tangibile.

 

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